Quando la vita ti crolla addosso e tu ti rialzi più forte ..

Pubblicato il 27 luglio 2025 alle ore 09:27

Quando la vita ti crolla addosso… e poi ti rialzi più forte

Ci sono momenti in cui tutto cambia, in cui il terreno sotto i piedi sparisce e resti lì, a guardare la tua vita mentre si sgretola. Io quel momento lo ricordo benissimo. Avevo 18 anni quando ho perso mio padre. Fino ad allora la mia vita era serena, piena, quasi perfetta. Poi, all’improvviso, il vuoto.

La sua assenza ha portato via tutto. Anche mia madre, troppo schiacciata dal dolore.Così, oltre a dover ricostruire me stessa, mi sono ritrovata ache a prendermi cura e sostenere lei , che aveva il dopoio del mio dolore ed il doppio del mio smarrimento !nel frattempo mi sono. Anche presa cura di mio fratello, che allora aveva solo 4 anni. Una ragazza diventata adulta troppo presto. Non ero pronta, ma non avevo scelta.

Per anni ho camminato con il cuore rotto e l’anima spenta. Mi guardavo allo specchio e vedevo solo una versione fragile di me, piena di domande, senza risposte. “Dove sto andando? Chi diventerò?” Ma qualcosa, dentro, ha sempre continuato a battere. Una forza silenziosa, nascosta, che non mi ha mai lasciato cadere del tutto.

Poi è arrivato l’amore. Ho costruito una famiglia, ho dato la vita a due bambini meravigliosi, le mie stelle polari. Non sapevo cosa volesse dire essere madre, e forse non lo so neanche oggi nel modo “perfetto” che si legge nei libri. Ma so cosa vuol dire essere una madre coraggiosa

La vita, però, ha continuato a mettermi alla prova.

A pochi anni dalla sua nascita, abbiamo scoperto che mia figlia ha una malattia rara. Un colpo al cuore. Paura, confusione, rabbia. Ma anche lì, non ho avuto scelta: ho fatto della mia forza una scialuppa di salvataggio, e ogni giorno affrontiamo le onde, insieme. Non c’è spazio per la resa. Solo per l’amore e per la determinazione.

Poi è arrivata un’altra scoperta: mio figlio, anche lui speciale, ha ricevuto una diagnosi di ADHD e dislessia. Un altro mondo da imparare, un’altra battaglia da combattere. E anche stavolta, ho deciso che non avrei mollato.

Le mie giornate sono piene, a volte sfinenti: tra lavoro, progetti, visite mediche, terapie, scuola, casa. E lo faccio tutta da sola. Il padre dei miei figli è spesso lontano, e questo ha segnato la fine del nostro matrimonio. Ma nonostante la distanza, cerchiamo di essere presenti per i nostri bambini. Io ho scelto di non togliere loro un padre, anche se lo vedono poco. Perché so cosa vuol dire perdere una figura così importante. E non voglio quel vuoto per loro

Non sono una superdonna. Ho le mie fragilità, i miei crolli, le mie lacrime. Ma ogni volta che cado, mi rialzo. Anche con le ginocchia sbucciate. Anche se fa male. Perché so che ogni passo avanti che faccio, è un passo verso la donna che voglio essere.

In tutto questo, non mi dimentico di me. Cerco, anche se con fatica, di ritagliarmi spazi miei: amici, feste, tennis, un po’ di palestra. Non per egoismo, ma per sopravvivenza. Perché una madre felice è una madre più forte. E perché non voglio più annullarmi per nessuno.

Questo blog è nato proprio così: in una di quelle notti in cui il cuore non dorme e la mente sogna. Ho deciso di condividere la mia storia per tutte le donne che, come me, si sentono sopraffatte, stanche, ma non si arrendono. Questo spazio è per voi. Per noi.

 

A te che stai leggendo:

Se stai attraversando una tempesta, ricordati che anche le nuvole più nere passano. Tu sei più forte di quello che pensi. E non sei sola.

Scrivimi nei commenti, raccontami la tua storia, lasciami un pensiero. Questo blog è una casa, e qui, ogni emozione è la benvenuta.

Con amore e coraggio

barbara

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